Mercoledì 3 dicembre ore 18, Accademia di Danimarca
L’arte di Scipione Sangiovanni, dall’antico ai giorni nostri
Suite n. 1
Giraut de Bornelh (1138 - 1215): Reis Glorios
Thelonius Monk (1917 - 1982): Round Midnight
Georges Ivanovic Gurdjieff (1872 - 1949): The spinners
Suite n. 2
Georg Friedrich Haendel (1685/1759): Lascia ch'io pianga
Johann Sebastian Bach (1685/1750) – Ferruccio Busoni: Ciaccona in re minore BWV 1004
Suite n. 3
Alexander Scriabin (1871/1915): Studio op. 2 n. 1
Cole Porter (1891 - 1964): Everytime we say goodbye
Anonymous (1500): Tourdion - Quand je bois du vin clairet
Suite n. 4
Antonio Vivaldi (1678 - 1764): Variazioni sul tema della Follia
Christoph Willibald Gluck (1714 -1787) / Giovanni Sgambati (1841 - 1914): Melodia da “Orfeo ed Euridice”
Carl Orff (1895 - 1982): O fortuna
Scipione Sangiovanni, pianoforte
In questa originale formula musicale Scipione Sangiovanni ha condensato il proprio intero percorso formativo, che spazia dalla musica rinascimentale al pop. Il principio fondamentale di questo concerto consiste nel creare suite accostando brani appartenenti a mondi sonori apparentemente inconciliabili. Un principio che in altri campi artistici, per esempio quello del design e dell'architettura, è stato già ampiamente sperimentato ed è, anzi, diventato la
regola.
Le barriere del tempo svaniscono, i canoni estetici si sublimano, mostrando che la musica è una sola nonostante possa aver generato molti figli. L’antico ed il moderno, il barocco ed il jazz, il classico ed il rock si sfiorano senza mai fondersi formando nuove alchimie sonore. Il risultato è una catena musicale nella quale gli opposti si attraggono, dialogano tra loro, si scontrano ed infine combaciano.