Lunedì 13 ottobre ore 20.30, Teatro Palladium
Opera in due atti di Alessandro Meacci
Libretto di Marco Maria Tosolini
Cleopatra
Cleopatra (soprano): Jennifer Ciurez
Marco Antonio (tenore): Charles-Isaac Denys
Tolomeo XII (basso): Karol Filich
Giulio Cesare (baritono): Jedrzej Suska
Ottaviano Augusto (tenore): Artur Sadlon
Ottavia Minore (soprano): Sara Ghiglia
Plinio Il Vecchio (voce recitante): Anton Giulio Onofri
Annalisa Scarpa, scenografie
Enzo Laurenti, strumenti musicali di scena
Roma Tre Orchestra
Erica Salbego, regia
Massimiliano Caldi, direttore
conduce la serata Maria Carfora
Opera edita da Multiforce e Agenda edizioni
“Cleopatra”, Opera lirica in due atti di Alessandro Meacci, su libretto di Marco Maria Tosolini, offre una prospettiva inedita sulla regina d’Egitto, presentandola come donna forte, indipendente e lungimirante. Lontana dagli stereotipi che la riducono a “vedova nera” o ad abile stratega politica secondo i modelli latini, questa Cleopatra diventa un manifesto contro le narrazioni riduttive e i cliché di genere, recuperando la profondità storica e politica di una figura che continua ad affascinare.
L’Opera, già vincitrice del Premio Federico II di Brindisi, coniuga la tradizione del melodramma con i nuovi linguaggi del nostro tempo: l’elettronica si fonde al suono della Roma Tre Orchestra, mentre il libretto, in greco, latino, egiziano antico e italiano, unisce il canto lirico alla recitazione in prosa. Le scenografie digitali di Annalisa Scarpa ripercorrono i luoghi del tempo, dal Museion alla Biblioteca di Alessandria, creando un’ambientazione a cavallo fra il mondo tolemaico e un futuro distopico. Il volto della sovrana è stato ricostruito e digitalizzato grazie alle tecnologie utilizzate da Chantal Milani, i parametri del volto sono stati utilizzati da Meacci, trasformandoli in musica per creare un ponte tra arte e scienza secondo le nuove frontiere creative del nostro tempo. Gli strumenti musicali, appositamente realizzati dall’artigiano Enzo Laurenti, sistro, lyra egizia e aulòs, restituiscono un autentico spaccato sonoro dell’epoca, affidando al suono il compito drammaturgico di far riflettere sul destino di Cleopatra.