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Venerdì 8 aprile ore 19 Aula Magna
Young Artists Piano Solo Series 2021 - 2022
L. v. Beethoven: Sonata per pianoforte n. 23 in fa minore op. 57 “Appassionata”
F. Chopin: Quattro Scherzi
Sarah Giannetti, pianoforte

Poche opere segnano come l'Appassionata quel mutamento di tendenza che si è prodotto nel corso degli anni nei confronti dell'interpretazione di Beethoven. Considerata a lungo, e per motivi non solo squisitamente musicali, il capolavoro più rappresentativo del periodo eroico, la sonata op 57 passa da un climax al successivo con un senso di assoluta e irrefrenabile progressione, fino alla fine. Beethoven, dopo aver sperimentato in sonate precedenti una diversa successione dei movimenti, torna nell'op. 57 ai tre movimenti classici, ma ne sovverte dall'interno gli equilibri, perché il movimento lento centrale non è una pausa che interrompa la drammaticità dei due movimenti estremi quanto un'introduzione al finale, cui è direttamente collegato. Il finale acquista proporzioni imponenti e intensa drammaticità, paragonabili a quelle dell'Allegro assai, che a sua volta supera quanto si era mai scritto prima per il pianoforte.
Fu l'editore Cranz di Amburgo che pubblicò dopo la morte di Beethoven la Sonata sotto il nome di "Appassionata", cercando di evidenziare il carattere drammatico della musica, immersa in un gioco contrastante di due stati d'animo diversi. Non per nulla Romain Rolland, analizzando la struttura del primo tema dell'Allegro assai iniziale, giunse alla formulazione di una chiara indicazione di perfetta antitesi, così formulata; «Due facce opposte dell'io. L'io-forza selvaggia e l'io-debolezza tremante».
Chopin scrisse quattro Scherzi in tonalità diverse (in si minore op. 20; in si bemolle minore op. 31; in do diesis minore op. 39; in mi maggiore op. 54) che non si richiamano affatto agli analoghi tempi inseriti nelle Sonate e nelle Sinfonie beethoveniane, ma riflettono un tipo di composizione dalla fisionomia tutta particolare, dove la fantasia dispiega la propria libertà di espressione nei modi e nelle forme più opportune. Secondo l'opinione di qualche critico autorevole, come il polacco Jachimecki, gli Scherzi presenterebbero alcune analogie stilistiche e formali con le Ballate per quel carattere rapsodico e dai sentimenti contrastanti che caratterizza questa "forma" pianistica chopiniana.

Con noi la pianista toscana Sarah Giannetti, al suo debutto assoluto a Roma.



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