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Martedì 15 febbraio ore 20.30 Teatro Palladium
Grandi solisti con Roma Tre Orchestra: Ivan Ortiz e Ruben Micieli
L. v. Beethoven: Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore op. 19
W. A. Mozart: Concerto per corno e orchestra n. 4 in mi bemolle maggiore K. 495
R. Schumann: Einsame Blumen; Eintritt da “Waldszenen” op.82; Adagio e allegro in la bemolle maggiore op. 70 (versione per orchestra da camera a cura di Luca Incerti)
Iván Ortiz Motos, corno
Ruben Micieli, pianoforte
Roma Tre Orchestra
Luca Incerti, direttore


Ruben Micieli è stato il vincitore della Young Artist Piano Solo Series 2021 di Roma Tre Orchestra: con il concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore op. 19 di L. van Beethoven debutta come solista con la nostra orchestra sotto la direzione del giovane Luca Incerti. Così come per Ruben, anche per Beethoven questo è stato un concerto di debutto: catalogato come secondo, esso è infatti il primo ad essere stato scritto, tra il 1794 e il 1795. Con questa composizione Beethoven si presentò come pianista e compositore al pubblico di Vienna nell’ambito di una serata organizzata niente meno che da F. J. Haydn e dove il giovane Ludwig riscosse un buon successo non solo per la sua composizione, ma anche per l’interpretazione del concerto K. 466 di W. A. Mozart, oltre che di proprie improvvisazioni alla tastiera. Il concerto prosegue quindi con un secondo protagonista: il corno. Il Concerto K. 495 è il quarto che Mozart scrisse per questo strumento e, come spesso avviene nella storia della musica, fu ispirato dalla presenza dell’amico Ignaz Leitgeb cornista nell’orchestra di Salisburgo. Ad eseguirlo con Roma Tre Orchestra è Iván Ortiz Motos, primo corno della celebre Orchestra da Camera di Losanna. In suo onore, il direttore Luca Incerti ha realizzato una versione orchestrale del celebre Adagio e allegro in la bemolle maggiore op. 70 di R. Schumann che conclude il programma. Sempre di Luca Incerti è la trascrizione per orchestra da camera di Einsame Blumen e di Eintritt da “Waldszenen” op.82 di R. Schumann (Scene della foresta), originariamente per pianoforte solo.



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